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mercoledì 22 ottobre 2008

Scuola di Polizia

foto: Akiller
La cosa è nota: questa mattina in diretta radio televisiva il presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha anticipato che darà "istruzioni dettagliate al ministro degli interni" perché sia mandata la polizia a reprimere le iniziative di lotta e di protesta degli studenti e dei ricercatori nelle univeristà e nelle scuole superiori.
C'era da aspettarselo, nel senso che è un'intenzione compatibile con l'impostazione complessiva che il governo al potere dà o cerca di dare al sistema delle relazioni intersoggettive, all'insieme delle relazioni sociali. Nulla è più unico, univoco, inequivoco della violenza.
A fronte della totale irresponsabilità di chi oggi detiene il potere, come cittadino, come genitore e come insegnante faccio appello ai funzionari delle forze dell'ordine di ASTENERSI DALL'ESERCIZIO DELLA VIOLENZA e di non colpire i nostri ragazzi e i nostri colleghi.

venerdì 17 ottobre 2008

15000 fantasmi assolutamente visibili

La notte bianca di Bologna, 16/10/2008

Comunicato stampa di Assemblea delle scuole


I numeri – Dai 35 genitori del paesino montano di Tolè (51% delle famiglie con figli), fino ai 3000 in piazza a piazza di Casalecchio, passando per gli oltre 10000 presenti alle iniziative in città, genitori, nonni, bambini, insegnanti e cittadini hanno ieri dato vita alla più straordinaria, allegra, creativa, determinata, inimmaginabile, varia e variopinta manifestazione collettiva in difesa della scuola pubblica che questa città abbia mai visto.

Cosa abbiamo fatto – Semplicemente, come comunità scolastiche, abbiamo tenute aperte le nostre scuole contro chi ce le vuole chiudere, ne abbiamo dilatato i tempi contro chi ce li vuole ridurre, abbiamo fatto i laboratori contro chi non ce li vuole più far fare, abbiamo discusso ed informato contro chi ci vuole ingannare, in una parola abbiamo fatto e difeso la scuola della repubblica, di tutti per tutti e per ciascuno.
Lo abbiamo fatto all’interno delle scuole con decine di assemblee e centinaia di laboratori, cenando insieme e ballando, cantando, giocando fino a mezzanotte ed in alcuni casi anche dormendo insieme.
Lo abbiamo fatto fuori dalle scuole, rendendoci visibili e udibili alla città con cortei e parate che hanno attraversato i quartieri della città e le piazze dei comuni della provincia.
Lo abbiamo fatto tutti insieme, senza limiti d’età e provenienza geografica, scoprendo che la Gelmini ha compiuto un miracolo che neppure la Moratti era riuscita a fare: ha unito in un’unica forte e determinata protesta le scuole materne, le elementari, le medie, le superiori, l’università.

Le emozioni – a chi già ci chiede cosa faremo ora, chiediamo noi di darci almeno qualche ora di tempo per smaltire e depositare le emozioni che attraversano ciascuno di noi che ha vissuto questa straordinaria esperienza collettiva. Qualunque cosa d’ora in poi succederà, e noi ci batteremo perché succedano solo cose belle, niente ci toglierà tutto quello che abbiamo vissuto in tante scuole, in tanti quartieri, in tanti paesi in questa notte bianchissima e nei giorni che l’hanno preparata. Tutti dovranno fare i conti con questa grande presa di parola collettiva di persone diverse che si stringono insieme a difesa del bene comune più importante: la scuola cioè l’uguaglianza, l’educazione, l’istruzione ed il futuro delle nuove generazioni.

I ringraziamenti – Ai nonni ed ai centri anziani che ci hanno fritto le crescentine ed offerto la mortadella, ai più di cento artisti che ci hanno allietato, ai Sindaci. ai Presidenti di quartiere, ed agli Assessori scolastici che ci sono venuti a trovare, alle giunte Comunali che hanno aderito alla notte bianca...

Cosa faremo, come sempre, lo decideremo insieme, ragionandone insieme davanti alle scuole ed in rete e convocando a breve la prossima assemblea. Cercheremo di deciderlo insieme alle altre città e realtà, inviando nostri delegati all’assemblea nazionale a Roma del 18, convinti che l’opposizione alla misera scuola che si vuole imporre debba passare attraverso la costruzione di scadenze nazionali comuni, come la stessa notte bianca, condivisa ieri da centinaia di scuole in tutta Italia, ha saputo dimostrare.
Sicuramente la giornata di ieri ci renderà ancora più forti e determinati, sicuramente continueremo ad informarci ed informare perché i 15000 fantasmi di ieri, i genitori, cittadini ed insegnanti che ieri hanno abitato tutte le scuole ed aleggiato in tutte le zone della città e della provincia hanno dimostrato che la conoscenza e l’informazione sono contagiose.
Sicuramente non ci fermeremo, almeno fino a quando anche a Tolè saremo riusciti a raggiungere ed informare tutte le famiglie.

I portavoce stampa dell’Assemblea genitori insegnanti delle scuole di Bologna e provincia

Seguono elenco iniziative e numero dei partecipanti (il totale dei partecipanti alle iniziative finora censite è di 14.235)

BOLOGNA

IC 1 – 500 partecipanti
passeggiata adulti bambini da piazza Capitini alle scuola Dozza - 17,15 “la scuola che non vogliamo perdere”, riflessioni di un’insegnante – mentre i bambini giocheranno nel pratone - poi tutti all’iniziativa pubblica del quartiere Borgo Panigale
Scuola Dozza dalle 20.30 alle 23.00 proiezione del film "L'amore che non scordo" a cui seguirà confronto e scambio di idee.

IC 2 – 200 partecipanti
Il Comitato Genitori delle Scuole dell’Istituto Comprensivo 2, in collaborazione con il Quartiere Reno ed il Quartiere Borgo Panigale dibattito “quattro chiacchiere in tema di istruzione”

IC 3 Lame - 600 partecipanti
attività alle scuole Bottega + corteo dalla scuola all’Ipercoop Lame

IC 5 – Quartiere Bolognina -500 partecipanti
Partecipazione delle scuole del quartiere ad un corteo-passeggiata con pentole e mestoli lungo le vie della Bolognina.

IC 7- 500 partecipanti
merenda insieme nel parco e punto informativo - Giochi nel parco – laboratori – film - Cena insieme pizza per tutti (ordinate 200 pizze) - Ore 21.00 Vito ha raccontato vita e miracoli del maestro unico... e a seguire musiche e danze: tarantelle, pizziche e tammurriate

IC 8 scuola primaria Longhena - 300 partecipanti
16.30 Trio Leuterius 18.30 laboratorio scientifico “Nuvole… a scuola” curato dai ricercatori ISAC precari del CNR - Banda Roncati - proiezioni video -
Dalle 16,30 alle 19,00 assemblea - In contemporanea i "laboratori che non avremo", condotti da genitori con la collaborazione di giovani scout- dalle 19 MATTEO BELLI legge ai bambini - pausa cena - film "L'amore che non scordo" e dibattito - concerti di musica varia – permanenza notturna

Scuola Guinizzelli - 100 partecipanti
dalle 19 alle 23 abbiamo organizzato una assemblea con insegnanti e genitori; a seguire cena aperta a tutti.

IC 10 - 500 partecipanti
Scuola media Besta, dalle 17,30 alle 24 - Comitato Genitori IC 10 – Personale docente e non docente Presidente del Quartiere S. Donato

IC 11 - 500 partecipanti
quartiere S. Donato - Parata nelle strade del quartiere, poi assemblee nelle scuole fino alle 23 -

IC 12 - 250 partecipanti
corteo delle materne ed elementari Marella, Viscardi e della media Farini

IC 13 non ancora pervenuto
Scuola Pavese: assemblea dalle 21 alle 24

IC 14 scuole Volta non ancora pervenuto
dalle 18 alle 21 tutti assieme, compresi i ragazzi, a scuola
assemblea genitori e docenti della scuola elementare Mazzini e della scuola media Volta - pizza (da asporto) per tutti… - poi, corteo di genitori, insegnanti e ragazzi verso le scuole elementari Lipparini DD 11 che si sono uniti al corteo, con gli alunni dei due istituti mascherati da “fantasmini”, e genitori “armati” di torce, fischietti, coperchi di pentole, ecc. Al corteo si sono aggiunti gli studenti medi del Copernico, occupato in giornata

IC 15 scuola Croce Coperta - 250 partecipanti
dalle 18 alle 21 per discutere "il futuro della scuola in Italia", a cui erano invitati genitori, insegnanti e dirigenti

IC 15 scuola Dozza - 50 partecipanti
assemblea dalle 16,30 alle 23

IC 16 - 500 partecipanti
Scuole Zamboni e Guido Reni
Al Quadriportico - Clown– tavoli con scacchi per bambini, ragazzi e adulti-
Improvvisazioni strumentali di studentesse e studenti delle sezioni musicali “Guido Reni” -Laboratori - aperitivo in musica con buffet e bevande -
danze e animazioni Alla Sala Silentium letture, interventi, dibattiti.

DD 1 - 300 partecipanti
scuola Monterumici - una festa incontro genitori-insegnanti del circolo e personale della scuola dalle 17,00 alle ore 20,00 - a seguire fiaccolata per le vie del quartiere: “accendiamo una luce sulla scuola” arrivo ai giardini dell’ ex-velodromo, con momento conclusivo e pizzata

DD 3 - -250 partecipanti
alla scuola Avogli dove sono confluite le Manzolini e le XXI Aprile
Laboratori- buffet ed allestimenti culinari – balli musica dal vivo e animazione di danze tradizionali - "Uno sguardo al cielo" col telescopio - una fiaba per tutti

DD 5 - 300 partecipanti
dalle 16,30 alle 19 assemblea alla scuola Costa, poi tutti in corteo, guidati da un gruppo di percussionisti, alla Scuola Piaget, con iniziative fino alle 24 con uno “sportello d’informazione”, laboratori ludico-didattici per i bimbi, proiezione film

DD 8 scuola Cremonini Ongaro - 200 partecipanti
assemblea+ partita di basket genitori-insegnanti vs bambini

DD 8 scuola Fortuzzi - 200 partecipanti
Assemblea + festa con percussionisti

DD 10 - 500 partecipanti
Don Bosco - 16,30-20,30: animazione per bambini, spettacoli, musica -attività di laboratorio - merenda insieme - un gruppo musicale.
Giordani - 16,30-20,30: spettacoli per bambini con giocolieri
Mattiuzzi - 16,30-23 + 18,30-19: Matteo Belli, maghi e musicisti, film “L’amore che non scordo”

DD 11 Lipparini - 200 partecipanti
-"abbraccio alla scuola che vogliamo difendere " tipo catena umana che circondi l'edificio - intervento di un attore del Teatro Testoni - pic-nic nel parco e "passeggiata" con striscioni e torce elettriche insieme alle scuole IC 14 per raggiungere l'assemblea presso la sala del Q.re Borgo Panigale. Lungo il tragitto canzoni e torce elettriche

Scuola elementare 2 agosto non pervenuto
un'assemblea
Scuola A. Moro non pervenuto
assemblea dei genitori mentre gli insegnanti hanno guidato attività espressive e ludiche con i bambini

DD 13 500 partecipanti
Esibizioni/Laboratori - Cena a buffet - Gruppi di lavoro sul decreto 137 - Letture di opere riferite alla scuola – film - Dibattito a tema

PROVINCIA

IC Bazzano e Montveglio - 300 partecipanti
Anche le scuole elementari di Bazzano e Monteveglio aperte fino
alle 11 di sera. alle ore 20.30, alla Rocca di Bazzano, Consiglio Comunale straordinario sulle problematiche della scuola. Il Consiglio è aperto alla cittadinanza.

Calderara - 300 partecipanti
assemblea - 2 concerti- film - pertinente ai contenuti della manifestazione-permanenza notturna

Casalecchio - 3000 partecipanti
7 cortei, da tutte le scuole fino a piazza del popolo

Castel S. Pietro - 200 partecipanti
cena- spettacolo - gruppo musicale - comico

Castelmaggiore-non pervenuto
Scuola primaria Curiel - dalle 18 alle 20 manifestazione teatrale e un girotondo che vuole simboleggiare l'"abbraccio" della nostra scuola pubblica

Crespellano - 400 partecipanti
una assemblea-festa: la festa iniziata a Calcara con l'occupazione della passerella pedonabile con disegni e striscioni fatte sul posto insieme ai ragazzi e ai genitori + caldarroste - alle 6 e mezza spostati tutti a Crespellano alla scuola elementare, che si trova in piazza, per far festa tutti insieme.

Funo di Argelato - - 350 partecipanti
spazio informativo, spazio per balli di gruppo, l'angolo del rinfresco offerto dagli anziani del centro - spazi gestiti dai genitori e dal gruppo docenti della Scuola dell'infanzia di Funo -
Scuola Elementare "G. Falcone" - Funo (IC Argelato)

Marzabotto - 300 partecipanti
assemblea alla scuola elementare di Marzabotto cpl dove sono confluite le altre due scuole elementari, le tre scuole materne + la scuola materna di Pioppe di Salvaro, la scuola media, le altre svariate scuole di Grizzana e di Vergato.
Anche i Comuni di Marzabotto, Grizzana e Vergato hanno aderito alla "notte bianca".

Medicina - 100 partecipanti
il Comitato Genitori Scuola Pubblica Medicinese ha indetto un’iniziativa dalle ore 16.30 alle ore 21.00- punti di informazione, raccolta firme e discussione - punto ristoro merenda con nutella , torte e crescentine (contributo dei "nonni) - diverimento per i bambini con musica, truccabimbo, palloncini, clown e mago zazza... -

Monzuno non pervenuto
"Conversazione per una scuola formativa " patrocinato dal Comune, c/o sala Delegazione comunale di Vado, ore 21 con Sindaco ,Assessore alle politiche scolastiche , Pedagogista nido comunale , professore universitario

Pianoro non pervenuto

S. Giovanni in Persicelo non pervenuto
Fiaccolata per le strade di S.Giovanni di tutte le scuole del Comune

San Lazzaro - 200 partecipanti
appuntamento in piazza Bracci con musica animazione e merenda - ore 17,30 staffetta fra le scuole di San Lazzaro, con arrivo alle scuole medie Rodari in via Kennedy - ore 18 scuola materna Jussi, via Jussi 100, proiezione filmati – dalle ore 18 scuole medie Rodari, via Kennedy “aperitivo bianco” aperitivo, musica e libero confronto….
Apertura delle SCUOLE MATERNE CANOVA sempre dalle 18 in poi, con
informazione ai genitori su come saranno le scuole materne dopo l'entrata in
vigore del decreto Gelmini.

Sasso Marconi - 200 partecipanti
sit in

Tolé (Vergato) – 35 partecipanti
Hanno partecipato:
28 famigliari (20 nuclei famigliari su 39)
2 insegnanti
sindaco di Vergato
presidente di consulta di tolé

DD Zola Predosa 300 partecipanti
alle ore 17 ritrovo nel piazzale antistante il Municipio e tutti insieme per le strade che conducono alla scuola primaria Albergati - un dibattito - un laboratorio di disegno – buffet - spettacolo


SCUOLE SUPERIORI

Liceo Scientifico Copernico non pervenuto
al Copernico gli studenti hanno occupato nel pomeriggio, mentre la mattina la stragrande maggioranza degli insegnanti ha fatto lezione con una t-shirt bianca con su attaccato l'adesivo col nostro logo (il fantasmino).. Al pomeriggio durante le elezioni della componente genitori volantinato il documento uscito dall'assemblea dei docenti e ATA della scuola e informato i genitori sul dl 137 e sull'art. 64 della 133 e li


Liceo Scientifico Sabin 500
Ore 17,30 Atrio della scuola piano terra: Assemblea di insegnanti, studenti e genitori sui provvedimenti sulla scuola del Governo- laboratori - La funzione della scuola nella nostra Costituzione - Maratona della Costituzione -
film

Liceo Scientifico Keynes non pervenuto
incontro informativo serale

Liceo artistico (BO) ISART 200 partecipanti
gli studenti, i professori e il personale della scuola incontrerà genitori e cittadini per discutere e spiegare i motivi della protesta contro il decreto - Intervento di Alesssandro Bergonzoni - - cena
Belluzzi 250 partecipanti

Liceo scientifico Leonardo da Vinci di Casalecchio 200 partecipanti
gruppi di lavoro tematici

Majorana S.Lazzaro 300 partecipanti
Liceo classico Galvani BO 400 partecipanti

ITC Salvemini di Casalecchio non pervenuto

Scuola alberghiera di Casalecchio non pervenuto

non pervenuto
Apertura straordinaria del centro ENEA per discutere di:
- ruolo dei precari all’interno delle attività di ricerca dell’ENEA;
- precariato nella ricerca pubblica, con riferimento alle novità contenute nell’emendamento Brunetta;
- cambiamento della scuola pubblica italiana a seguito del decreto Gelmini.

VAG61: Ore 16,30 MERENDA BIOLOGICA E ASSEMBLEA ANTI-GELMINI
non pervenuto


Hanno aderito le seguenti Amministrazioni comunali:
Casalecchio, Monzuno, Marzabotto, Grizzana, Vergato ed il sindaco di diversi Comuni della provincia.

giovedì 2 ottobre 2008

Nostalgia delle gerarchie rigide?

"- Maestro, ho una cattiva notizia.
- Non esistono notizie buone o cattive, ma soltanto notizie ...
"

Il ricordo del passato genera di per sé un affettuoso rimpianto e, almeno nella letteratura, si dice che anche la memoria del dolore ha qualcosa di dolce. Non trovo altra giustificazione se non questa per il favore, pur contenuto, con il quale è stata accolta la proposta del mimistro della P. I. di restaurare nella scuola elementare la figura del maestro unico (o della maestra unica, come si dice talvolta con un mal celato sessismo). Forse non è stata dolorosa per tutti quanti noi l'esperienza di essere posti da bambini sotto una tutela illimitata e senza restrizioni, alla custodia di uno sconosciuto, al quale era dovuta obbedienza anche quando dava prova di incompetenza, o perfino di crudeltà inutile e ottusa. Una volta che si sia però superato l'inganno iniziale, una volta che abbia separato il mio ricordo reale dell'insegnante elementare dall'immagine mielosa e rassicurante, stucchevolmente paternalista, degli sceneggiati televisivi, risulterà evidente a tutti noi che non vogliamo per i nostri bambini il maestro unico nella scuola elementare.

Sarebbe sufficiente, basta così, non si fa e tanti saluti. Tuttavia poiché nel disegno dei governanti, e dei poteri che governano i governanti, si delinea verosimilmente un progetto più ampio, che non investe solo il numero degli insegnanti e il possibile risparmio da riduzione di organico, conviene spingere la riflessione nel campo specifico della didattica e cercare di comprendere perché il restauro di figure verticali e autoritarie nelle primarie e nella scuola in genere deve essere considerato non solo doloroso per gli scolari, ma anche dannoso per il loro processo di crescita e inadatto ai loro specifici bisogni formativi.

Semplificando, possiamo arrivare ad affermare che nel ventesimo secolo, almeno fino ai grandi processi di modernizzazione degli anni '60, gli obiettivi primari dell'istruzione (alfabetizzazione del paese, acquisizione di una lingua d'uso comune, autopercezione del sé in una comunità di cittadini, lavoratori etc.) potevano essere perseguiti attraverso modelli didattici verticali e transitivi. La principale ragione per cui quella scuola elementare funzionava, nel senso che effettivamente i bambini imparavano la scrittura, la morfologia del paese, l'aritmetica, si trova probabilmente nel fatto che il rapporto gerarchico e univoco che legava gli scolari alla maestra riproduceva in forma simbolica (cioè didattica) i rapporti reali sui quali si declinava l'intera società. Nella famiglia c'era il capo-famiglia, in fabbrica il responsabile della linea di produzione, in ufficio il dirigente, in parrocchia, in questura, in caserma ... insomma, non c'è bisogno di dirlo. Per provare a rappresentare mentalmente quanto i rapporti gerarchici autoritari fossero considerati accettabili e in certa misura formativi è sufficiente pensare a che cosa è stato il servizio militare per tutti gli uomini della mia generazione. Le linee di forza della società erano dunque prevalentemente verticali e autoritarie - e si esprimevano talvolta in relazioni assurdamente violente e degradanti -, ma ciò che più conta e che tale configurazione restava cristallizzata per l'intera durata dell'esperienza sociale perché i paradigmi su cui si fondava non erano soggetti a trasformazione. La critica dell'autorità era socialmente vietata. Senza entrare nel merito se vivere in tale società fosse divertente o se quel modello di democrazia fosse effettivamente capace di offrire ai cittadini reali opportunità di autorealizzazione, dobbiamo comunque almeno ammettere che l'istruzione primaria, pur perseguendo l'obiettivo di base dell'alfabetizzazione, eludeva completamente qualsiasi reale compito culturale. Quelli di noi che hanno visto da bambini un museo, quelli che hanno visto Firenze, Siena o Venezia, quelli che hanno visto un libro, un film, una biblioteca, lo hanno potuto fare soltanto se si trovavano all'interno di famiglie in cui questi strumenti culturali erano già operanti.


"- La notizia è che Tai-Lung è scappato dalla prigione e sta venendo qui.
- Questa è una cattiva notizia ..."


Tuttavia, per quanto ottusa e autoritaria, la scuola elementare del ventesimo secolo rispondeva almeno in parte ad alcuni bisogni fondamentali della società. Era uno strumento di conservazione o, per meglio dire, una grande macchina di riproduzione sociale, capace cioè di ri-produrre una società identica a se stessa, gerarchica, rassicurante e produttiva. Oggi le cose sono molto diverse. Se prima i rapporti sociali erano definiti da gerarchie stabili, oggi prevalgono modelli flessibili. L'autorità del padre opera nella famiglia solo in relazione a determinati compiti, mentre rispetto ad altri emergono nuove soggettività, che vedono al centro i figli o le madri, ma anche le badanti o i nonni, anche rispetto a istanze di importanza primaria, quali l'implementazione delle tecnologie o l'acquisizione di un corredo culturale (oltre che, come è ovvio, il reperimento delle risorse economiche). Se questo vale per la famiglia, tanto più esso è vero per il mondo del lavoro, per le organizzazioni politiche, nei settori specifici della comunicazione, dell'educazione, dell'innovazione e della ricerca. Il modello di organizzazione che prevede un vertice stabile e rapporti verticali immutabili si è rivelato progressivamente inadeguato a rispondere ai problemi complessi che la società moderna (cioè la società della comunicazione, dell'educazione, dell'innovazione e della ricerca) ripresenta continuamente in modo imprevedibile. Si sono invece ovviamente rivelati più pronti a risolvere la complessità i sistemi a organizzazione flessibile, dalla famiglia alle multinazionali, capaci di adottare sempre nuove configurazioni di fronte a nuove difficoltà. Quando ciascuno dei membri un'organizzazione, ciascuno degli elementi di un sistema complesso è capace di adottare relazioni differenti e nuove, non sulla base di ciò che presume di sé, o di quello che si aspetta dagli altri per ambizione o abitudine, ma primariamente sulla base dell'obiettivo che tutti i membri condividono, il sistema nel suo complesso è pronto a cambiare continuamente configurazione. Tale disposizione al cambiamento, per cui il primario impara dallo specializzando, il manager dal tecnico, il professore dallo studente, è in sintesi il carattere essenziale della modernità.


"- Questa è una cattiva notizia solo se tu non credi che Poo sia il Guerriero Dragone."

Riportiamo infine la riflessione al tema del maestro unico nella scuola primaria. Ci sono, come è ovvio, diverse ragioni per essere contrari, ragioni che hanno trovato nei giorni scorsi molteplici formulazioni, la maggior parte delle quali consiste più o meno nel chiedersi in che modo mai una riduzione delle risorse impiegate nella scuola, un taglio, possa in qualche modo rappresentare un miglioramento o un'innovazione. La domanda è in questi termini appropriata e la risposta non può essere altro che negativa: la riduzione di spesa non può in nessun caso tradursi in miglioramento o innovazione. Mi sembra però che l'idea del maestro unico, cui affianco volentieri il ritorno dei voti nella suola media e l'introduzione del cinque in condotta, sia sostenuta da una visione complessiva della scuola e dell'insegnamento come di un luogo nel quale debbano senz'altro prevalere rapporti gerarchici e verticali. Da genitore sono portatato a credere che i moduli disciplinari nella scuola elementare servano principalmente a permettere a ogni maestro di conoscere meglio i contenuti della disciplina che insegna e da profano posso essere portato a credere che, trattandosi di contenuti elementari, non sia necessario un'alto livello di specializzazione e che il maestro quindi possa insegnare contemporaneamente argomenti di discipline diverse: le divisioni, la poesia e i piegamenti sulle ginocchia. Tuttavia appena spingo un po' più in là la mia riflessione, se rifletto, per esempio, sul titpo di difficoltà che ho avuto come genitore ad affiancare mio figlio durante i compiti, se provo non solo a pensare a una conoscenza, ma a progettare un percorso cognitivo praticabile per un bambino di sei o sette anni, mi risulta allora chiaro quanto è complesso il lavoro dell'insegnante e quanta parte di esso sia costituita dall'autoformazione e dalla programmazione. La didattica modulare - nell'ordinamento attuale - prescrive agli insegnanti di progettare in gruppo i percorsi disciplinari, permette di condividere le esperienze formative, consente infine di valutarne l'efficacia o la congruenza rispetto ai bisogni specifici dei bambini. In questo modo - solo in questo modo - nella scuola primaria è possibile mettere in atto modalità di relazione non verticali, auoritarie e incontrovertibili, ma orizzontali, cooperative e flessibili, nelle quali tutti i soggetti coinvolti (insegnanti, alunni, genitori, esperti del territorio) trovano il modo di esprimere democraticamnete le loro aspirazioni complessive.

L'insegnante - nella visione del ministro - è il soggetto di un'operazione transitiva di cui l'alunno è l'oggetto, ovvero l'insegnante trasmette un sapere di cui è detentore, i contenuti delle discipline, a un insieme atomizzato di alunni che lo riceve, lo assume in sé, senza riconiugarlo all'interno della classe in un complesso di relazioni reciproche. Il maestro unico, dietro la porta chiusa della sua aula, è l'ultimo detentore di un potere ottocentesco, che non può esprimere altro che atraverso l'esercizio arbitario dell'autorità e un assurdo protocollo di premi e punizioni, che il inistro allo scopo rispolvera dall'armadio della cancelleria. Si dissolve il carattere collegiale della scuola, si nega spazio alla programmazione congiunta, anzi, a dirla tutta, si nega spazio a qualunque forma di programmazione, perché il sapere è dato una volta per tutte e nella scuola non lo si elabora, non lo si accresce: se ne dà tutt'al più "una continua e sublime ricapitolazione".